-
- La trota
Fario ( Salmo trutt-trutta) è il salmonide autoctono dei nostri
torrenti. Di livrea assai variabile, assume generalmente un colorito
scuro sul dorso fino al ventre giallognolo ed esibisce la
caratteristica punteggiatura rossa lungo i fianchi. Nei riali più
ricchi di anfratti
e ombreggiati la livrea è sensibilmente più scura, mentre nei
torrenti più ampi e nei laghi tende a schiarirsi.
- La notevole
varietà genotipica rende la classificazione piuttosto complessa dal
punto di vista scientifico.
- Recentemente
la trota fario è stata suddivisa geneticamente in due ceppi, uno di
provenienza “atlantica ” e uno “mediterraneo ”: solo
quest’ultimo è da considerare veramente autoctono per i nostri
corsi d’acqua. Le diversità genetiche danno origine a trote dalla
livrea differente e spesso succede di catturare oggi trote con una
livrea meno ricca di puntini rossi e senza la macchia nera
sull’opercolo, tipica delle fario di ceppo mediterraneo.
- Queste
considerazioni di carattere scientifico sono molto importanti ai fini
della gestione dei ripopolamenti per migliorare la qualità genetica
del materiale da utilizzare.
- La trota
fario mediterranea raggiunge la maturità sessuale al secondo anno di
età per i maschi ed al terzo per le femmine che depongono da 1600 a
2700 uova per chilogrammo di peso.
- Il periodo
riproduttivo va da novembre a febbraio. La maturità sessuale è più
lenta nelle fario di ceppo atlantico.
- La trota
fario è molto esigente in termini di disponibilità di ripari
e anfratti che le servono da rifugio ed è spiccatamente
territoriale ed aggressiva. Si ciba di fauna macrobentonica e di
invertebrati terrestri. Crescendo di dimensioni manifesta una sempre
maggiore ittiofagia.
- Studi
approfonditi sull’accrescimento dimostrano che, mediamente, la trota
fario raggiunge la lunghezza di cm. 20 tra il secondo ed il terzo anno
di vita.
- Le
informazioni acquisite sull’accrescimento hanno grande importanza ai
fini della gestione della pesca: evidente è infatti l’inadeguatezza
dell’attuale misura minima, che la legge regionale fissa in cm. 20,
perché permette di catturare e trattenere trote che non hanno ancora
compiuto il primo ciclo riproduttivo. Una misura di cm. 24-25,
consentirebbe invece di proteggere almeno la prima riproduzione delle
femmine negli ambienti dove l’accrescimento è più veloce e anche
la seconda dove l’accrescimento è più lento.
- Un altro
strumento è la limitazione del numero di catture giornaliere, che
attualmente è fissato in 10 capi.
- Le pratiche
di ripopolamento, alla luce delle nuove conoscenze sulla
genetica dei due ceppi di trote, atlantica e mediterranea, andrebbero
riviste.
- Da molti
anni gli allevamenti commerciali hanno utilizzato materiale
proveniente dal Nord Europa con immissioni massicce che hanno
provocato un progressivo aumento di questo ceppo rispetto al ceppo
autoctono di trote fario. Oltre ad un danno naturalistico
l’ibridazione con fario autoctone e la sostituzione con soggetti che
hanno meno possibilità di evolversi e quindi di adattarsi
all’ambiente rende più vulnerabili le trote alle avversità
ambientali.
- Un obiettivo
da seguire a lungo termine è di utilizzare per le immissioni solo
trote di ceppo mediterraneo. Questo obiettivo non è purtroppo
attuabile in tempi brevi per motivi pratici, non essendo tale
materiale disponibile in quantitativi necessari.
- Come
obiettivo immediato bisognerebbe privilegiare ceppi di trote di
comprovata “rusticità ” e con migliori capacità di adattamento.
A tale fine è molto importante il ruolo degli incubatoi ittici che
facendo nascere gli avanotti nello stesso ambito fluviale a cui
saranno destinati migliorano le possibilità di adattamento degli
stessi .
- Un altro
compito molto importante di queste strutture dovrebbe essere quello di
sostegno a progetti di recupero di ceppi autoctoni di trote fario
agendo in due modi: o con la spremitura di riproduttori selvatici o
con la raccolta di riproduttori mantenuti poi in cattività e
selezionati attraverso analisi biochimiche e genetiche che ne
garantiscano l’appartenenza al ceppo autoctono della nostra fario
“mediterranea ”.
- Tutti questi
interventi, non particolarmente onerosi in termini economici, non
potranno che migliorare la qualità dei nostri torrenti.
- Certamente
vi sono molte altre cose da analizzare nel campo di una gestione
moderna della pesca: lo vedremo nei prossimi articoli.
|