Valutazioni degli ecosistemi fluviali dei torrenti Cervo e Elvo ai fini di una eventuale introduzione di temoli
Il torrente Elvo
Il Torrente Elvo nel tratto campionato, in località Lago Apos nel comune di Occhieppo Superiore, ha una tipologia ambientale tipica di corsi dacqua di modesta pendenza, con dominanza di zone ad acque poco profonde, veloci e turbolente (riffle) e priva di impedimenti alla migrazione della fauna ittica. La valutazione dellRCE-2 fornisce un punteggio pari a 201, corrispondente ad una II classe di qualità per lhabitat fluviale e ripario; tale situazione, globalmente buona, non riesce ad essere del tutto ottimale a causa della forte presenza antropica nelle adiacenze del corso dacqua, dellaccentuata erosione delle rive che rende instabile lambiente ripario e delle ampie escursioni stagionali di portata. LHabitat Assessment ha totalizzato un punteggio pari a 104, corrispondente al 77% del punteggio ottenibile nella migliore situazione possibile; anche in questo caso il giudizio, globalmente positivo, non riesce ad essere pienamente soddisfacente principalmente a causa della scarsa stabilità delle rive.
Complessivamente lhabitat fluviale del tratto di Torrente Elvo indagato appare vocazionale ad ospitare temoli.
Anche in questo caso lanalisi dei parametri chimico - fisici mediante sonde da campo ha rilevato valori tipici per un corso dacqua a Salmonidi.
Tabella 2: Risultati delle analisi chimico - fisiche
Temperatura |
Ossigeno disciolto |
Saturazione di ossigeno |
Conducibilità |
pH |
(°C) |
(mg/l) |
(%) |
(mS/cm) |
|
13.7 |
9 |
100 |
63 |
7.44 |
La comunità macrobentonica è risultata composta da 21 unità sistematiche, 9 delle quali appartenenti al gruppo EPT (Efemerotteri, Plecotteri, Tricotteri). Lapplicazione dellindice IBE fornisce un punteggio pari a 11-10, corrispondente ad una I classe di qualità e ad un giudizio "acque non inquinate". Lanalisi qualitativa evidenzia anche in questo caso una situazione ambientale ottimale.
La densità di organismi macrobentonici è buona, con 3500 individui/m2. La comunità è sufficientemente diversificata, con un indice di Shannon pari a 1.69, ed è dominata da Hydropsychidae (Tricotteri) che costituiscono il 47% degli individui totali. Il rapporto tra individui del gruppo EPT e Chironomidi è ottimale, con un valore pari a 17.9. LFBI ha un punteggio di 4.21, che indica lievi tracce di inquinamento organico che anche in questo caso non alterano in modo apprezzabile la qualità delle acque, giudicata "molto buona". La comunità bentonica è dominata nettamente, dal punto di vista dei gruppi trofici, dai raccoglitori che costituiscono circa l86% del totale; i raschiatori sono solo il 6% (il rapporto raschiatori / raccoglitori è molto basso, 0.07) e predatori e trituratori sono presenti entrambi con il 4%; ciò indica che la fonte principale di cibo per la comunità macrobentonica è costituita principalmente dalla sostanza organica particolata fine, come lecito attendersi in un tratto ormai di fondovalle.
Il tratto campionato presenta quindi, sia sulla base delle analisi qualitative che quantitative, una qualità biologica delle acque ottimale.
Figura 4: Composizione della comunità macrobentonica del Torrente Elvo
Dal campionamento, condotto in un tratto lungo 108 m, risulta che la comunità ittica che vive nel Torrente Elvo è quella tipica di un corso dacqua pedemontano (figura 5): sono presenti infatti, accanto alla dominante trota fario (Salmo (trutta) trutta), altre specie reofile quali il barbo canino (Barbus meridionalis), il vairone (Leuciscus souffia), lo scazzone (Cottus gobio) e, meno rappresentato, il barbo comune (Barbus plebejus). In particolare la presenza di due specie esigenti come il barbo canino e lo scazzone sottolinea unottima qualità delle acque. E interessante sottolineare che le specie ittiche riscontrate, in particolare i barbi, hanno esigenze dhabitat abbastanza simili a quelle del temolo.
Figura 5: Composizione della comunità ittica del Torrente Elvo
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Figura 6: Distribuzione di frequenza delle classi di lunghezza delle trote fario
La popolazione di trota fario (figura 6) appare piuttosto squilibrata in quanto nel campione prelevato si è contato un unico esemplare nel primo anno di età, mentre la maggior parte delle trote erano nel secondo o terzo anno di vita; sulla base della distribuzione delle classi di lunghezza non è però possibile stabilire le taglie corrispondenti alle età 1+ e 2+, a causa della presenza di soggetti ad accrescimento assai diverso; è evidente cioè la presenza di soggetti immessi di varie taglie e con accrescimenti diversi da quelli delle trote autoctone. Il 28% degli individui è rappresentato da soggetti di taglia pescabile, che costituiscono quindi una discreta frazione della popolazione.