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Valutazioni degli ecosistemi fluviali dei torrenti Cervo e Elvo ai fini di una eventuale introduzione di temoli

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eseguita da

G.R.A.I.A. Srl – Gestione e Ricerca Ambientale Ittica Acque
Via Repubblica, 2 – 21020 Varano Borghi (VA)
tel: 0332/961097 - fax: 0332/961162 - e-mail: graia@tin.it
 
 
Premessa
 
Distribuzione nella Provincia di Biella
 
 
Materiali e metodi
Parametri chimico - fisici
Comunità macrobentonica
Fauna ittica
Habitat
 
Risultati delle indagini di campo
 
Il torrente Cervo
 
Il torrente Elvo

Conclusioni

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Premessa

La presente ricerca si propone di verificare l’opportunità di una immissione di temoli (Thymallus thymallus) nei torrenti Cervo ed Elvo della Provincia di Biella, nei quali ad oggi questo pregiato Salmonide pare non essere presente.

Occorre premettere che l’introduzione di esemplari di una specie ittica in un ambiente dal quale essa risulta assente deve essere preceduta da attente valutazioni sull’opportunità e sulle possibilità di riuscita di tale operazione. Innanzi tutto è necessario stabilire se si tratta di reintrodurre una specie presente in passato ed ora per qualche motivo estinta (ad esempio per l’inquinamento, per l’impossibilità di compiere migrazioni, per la competizione con altre specie, ecc.), oppure di immettere ex novo una specie alloctona, mai presente in passato nell’area d’interesse. Nel primo caso è evidente che ogni iniziativa è subordinata alla comprensione e alla rimozione dei fattori che hanno determinato la scomparsa della specie (es. ricorrendo al risanamento delle acque, alla costruzione di scale di rimonta, ecc.), altrimenti ogni sforzo di reintroduzione risulterà vano. Nel secondo caso devono essere accuratamente vagliati gli effetti che tale immissione avrebbe sugli equilibri della comunità ittica preesistente. Sono infatti noti numerosi casi in cui l’introduzione di nuove specie ittiche (non solo esotiche) ha prodotto gravi danni sulle specie autoctone: esempio ne sono i problemi derivati dall’immissione di trote fario, nei tratti di corsi d’acqua popolati a trota marmorata.

Se inoltre si vuole che la nuova specie immessa costituisca una popolazione in grado di automantenersi, è necessario verificare che le caratteristiche dell’habitat (conformazione idraulico - morfologica e qualità dell’acqua) siano tali da consentirne un insediamento stabile; ad esempio un corso d’acqua di fondo valle con buona qualità ambientale potrebbe risultare idoneo ad ospitare Salmonidi nel periodo invernale, mentre in quello estivo le temperature potrebbero raggiungere limiti critici per la sopravvivenza di questi pesci oligostenotermi.

Distribuzione nella provincia di Biella

Nell’ottica di un tentativo di insediamento di popolazioni stabili di temolo nei corsi d’acqua della Provincia di Biella, il primo passo fatto è stato quello di verificarne la presenza in passato. Da fonti storiche e testimonianze di pescatori si è appreso che nel primo dopoguerra il temolo era presente nei maggiori affluenti del Fiume Sesia. Per questo motivo le nostre indagini si sono concentrate su due tratti pedemontani dei torrenti Elvo e Cervo

Materiali e metodi
 
Parametri chimico fisici
 
Sono state rilevate sul campo, tramite l'utilizzo delle apposite sonde portatili, le misure dei seguenti parametri: temperatura, concentrazione e percentuale di saturazione di ossigeno disciolto, Ph, conducibilità elettrica specifica
 

Sono state rilevate sul campo, tramite l'utilizzo delle apposite sonde portatili, le misure dei seguenti parametri: temperatura, concentrazione e percentuale di saturazione di ossigeno disciolto, Ph, conducibilità elettrica specifica

 

Comunità macrobentonica

Lo studio della comunità macrobentonica è stato condotto mediante l’applicazione dell’Indice Biotico Esteso (IBE), basato su campionamenti qualitativi, e dei principali indici che compongono il Protocollo II di Biomonitoraggio (RBP-II) dell’United States Environmental Protection Agency (USEPA), basato su campionamenti quantitativi.

Lo studio qualitativo della comunità macrobentonica è di realizzazione relativamente semplice e veloce; esso consente l’applicazione di indici quali l’Indice Biotico Esteso, in grado di effettuare un primo screening della qualità ambientale del sito indagato, ma generalmente non sufficiente a stabilire il tipo di impatto subito dall’ecosistema fluviale. Lo studio quantitativo, più complesso e laborioso, permette un’analisi decisamente più approfondita delle caratteristiche del popolamento macrobentonico (densità, struttura trofica, diversità, ecc.); ciò consente l’applicazione di metodologie quali quelle dettate dal protocollo RBP-II che sono in grado sia di stabilire con maggiore precisione l’entità delle alterazioni subite dall’ecosistema fluviale, che di effettuare delle ipotesi sulle cause del degrado ambientale. Esso consente inoltre di valutare l’abbondanza della comunità macrobentonica in termini di risorsa alimentare per il temolo.

Fauna ittica

I campionamenti di fauna ittica sono stati effettuati mediante pesca elettrica, condotta utilizzando un elettrostorditore spallabile da 2 kW di potenza modello Fichtel & Sachs ELT61/IIGI, con motore a scoppio, alimentato con corrente continua.

Habitat

La qualità dell’habitat fluviale e ripario è stata studiata tramite due protocolli di indagine, l’Habitat Assessment, messo a punto dall’U.S.E.P.A e il Riparian Channel and Environmental Inventory (RCE-2).

 

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